Scrittore ceco di lingua tedesca. Figlio d'israeliti, crebbe nel vecchio impero
austriaco in cui già si annunciava l'imminente catastrofe, ai confini di
tre culture, la slava, la tedesca e l'ebraica. Da secoli questi tre mondi
avevano messo le loro radici a Praga, scontrandosi, arricchendosi reciprocamente
e generando una vita spirituale inquieta e ricca di molteplici sfumature. Si
fece sionista e progettò di trasferirsi in Palestina; ma il desiderio non
poté essere realizzato per i primi chiari sintomi di tubercolosi,
malattia rivelatasi nel 1917. La cultura ceca esercitò su
K., come
sugli altri scrittori della cosiddetta scuola di Praga, un'influenza decisiva.
Distinguono la scuola di Praga l'inclinazione alla metafisica, l'amore per gli
aspetti realistici del mondo e insieme per il suo nucleo musicale, una sintesi
di sogno, ironia e razionale lucidità. In
K., il più
significativo e il più originale di questa scuola, quel mondo onirico
è già presente nella prima novella,
Descrizione di una
lotta, che comincia con una lezione di danza a Praga, per poi portare l'eroe
in Giappone, dove sarà al centro di selvagge avventure spirituali. Nel
1913 fu pubblicato il primo libro di
K.,
Considerazione, piccoli
frammenti in prosa di un'inquietudine straordinariamente penetrante, in una
nuova specie di prosa lirico-drammatica, melodiosa ed impetuosa insieme. I
frammenti furono scelti da
K., dietro le sollecitazioni dell'amico Max
Broad, dal
Diario che aveva iniziato nel 1910 e che continuò quasi
senza interruzioni, fino all'anno della morte. Il fidanzamento contratto nel
1914 causò una grave crisi in
K. che anelava a una vita sana, pura
e perfetta, quasi santa. Il fidanzamento fu quindi sciolto, rinnovato e poi
nuovamente sciolto. Tra difficoltà di ogni tipo, lo scoppio della guerra
mondiale, il problema della sua attività pratica (lavorava in una
compagnia di assicurazioni), i complicati rapporti con i suoi genitori,
K. scrisse
Il processo, pubblicò
Il fuochista, che
costituirà il primo capitolo di
Amerika, e
Nella colonia
penale. Aveva intanto già terminato, nel 1912,
La metamorfosi
e
La condanna. Nel 1919 fu pubblicata una raccolta di novelle dal titolo
Un medico di campagna. Abbandonato il suo impiego nel 1920,
K.
cercò la guarigione dapprima in un sanatorio e poi in un paese in cui la
sorella aveva affittato un podere e il cui ambiente è rappresentato da
K. ne
Il castello. Negli anni 1920-21,
K. ebbe una
relazione con la scrittrice ceca Milena Jesenskà-Pollak; le lettere di
K. a Milena sono state recentemente pubblicate. Nell'ultimo anno di vita
trovò in Dora Dyalice il grande amore che lo rese felice e lo
riempì di nuove speranze; vissero insieme a Berlino e fu questo il
periodo migliore di
K. Ma la malattia era ormai troppo avanzata e poco
dopo lo scrittore si spense nel sanatorio Kierling, presso Vienna. I suoi
capolavori (
Amerika, Il processo, Il castello, Il Diario), gli aforismi e
le lettere sono stati pubblicati postumi. Il dubbio e la disperazione,
sentimenti causatigli dalle infelici condizioni di vita, sono chiaramente
espressi nel cupo colore di fondo della sua narrativa (Praga 1883 - sanatorio di
Kierling, presso Vienna 1924).
"La scrittura di Kafka: un testimone inquietante" di Rudy De Cadaval